sabato 16 gennaio 2016

Prevenzione degli infortuni associati alla corsa



I danni da sovraccarico funzionale dipendono dalla mancanza di

forza resistente,

allineamento muscolare,

sovrappeso,

e adattamento generale .

(Nicola Giannone)




Fonte 

Articolo del 12, 2016 - Dr. Claudio Grisot FT





I praticanti abituali degli sport di corsa, in particolare quelli delle lunghe distanze, conoscono bene quanto sia facile andare incontro ad un infortunio. Dati recenti suggeriscono che circa il 79% dei runners subisce un infortunio (inteso come un qualsiasi problema muscoloscheletrico che costringa ad una settimana o più di stop dell’attività) almeno una volta durante la carriera.


Coma fare dunque a non incorrere in queste problematiche che tutti vorremmo evitare? Per prima cosa, è bene capire quali siano gli infortuni più frequenti tra i corridori.

Un recente sistema di classificazione suddivide gli infortuni da corsa in traumatici (Traumatic injuries), da distanza (distance-related injuries) e da velocità (pace-related injuries).

Gli infortuni traumatici sono i più difficili da evitare, poiché il meccanismo di lesione è appunto un evento traumatico, spesso imprevedibile, come una caduta, una distorsione di caviglia o di ginocchio.

Anche se al momento non sono disponibili studi scientifici che ne supportino l’efficacia, è buona norma considerare gli esercizi preventivi, soprattutto quelli mirati ad aumentare coordinazione, equilibrio, propriocezione degli arti inferiori e potenziamento del core (insieme dei muscoli stabilizzatori del bacino e del tronco), come strategie utili a ridurre la probabilità di infortunio traumatico.

La prevenzione degli infortuni da distanza ha invece un maggior supporto di evidenze scientifiche che ci permette di elaborare strategie di prevenzione piuttosto efficaci. Un recente numero del JOSPT (Journal of Orthopaedic & Sports Physical Therapy) ha evidenziato come questo tipo di infortuni sia legato soprattutto ad errori nell’allenamento, in particolare ad un aumento eccessivo della distanza di corsa nell’arco di poco tempo. E’ stata esaminata la “regola del 10%”, già conosciuta da runners ed allenatori: aumentare i km corsi di oltre il 10% da una settimana all’altra comporta un importante aumento della probabilità di questo gruppo di lesioni. I corridori che aumentano la distanza percorsa oltre questa soglia hanno un maggiore rischio di incorrere in lesioni del medio gluteo, borsite del gran trocantere, lesioni al tensore della fascia lata, sindrome della bandelletta ileotibiale, dolore femoro-rotuleo, tendinopatia del rotuleo e sindrome da stress del tibiale mediale (spesso confusa con periostite), che sono appunto le lesioni correlate ad un eccesso della distanza di corsa.

Gli infortuni da velocità comprendono invece altre patologie come tendinite achillea, fascite plantare, fratture da stress, lesione degli ischio-crurali (flessori di ginocchio), lesione dell’ ileo-psoas e lesioni della muscolatura del polpaccio. Anche se non è presente molta letteratura a causa della difficoltà di eseguire studi precisi sulle variazioni della velocità di corsa, queste lesioni sembrano essere associate ad un aumento repentino della velocità senza un adattamento adeguato.

Di nuovo, riveste importanza nella prevenzione un allenamento graduale ed un programma di potenziamento muscolare incentrato soprattutto sul lavoro eccentrico e su quello pliometrico (es. esercizi in salto).

E’ da notare che esistono altri fattori di rischio di infortunio legato alla corsa, tra i quali il Body Mass Index (maggiore è il peso di una persona, più alto è il rischio), la percentuale di grasso corporeo, l’età, il numero di infortuni sostenuti in passato ed il grado di allenamento di un individuo.

In conclusione, per diminuire il rischio di infortuni, i corridori novelli dovrebbero seguire un programma di allenamento della forza muscolare, della stabilità posturale e coordinazione, ed un lavoro progressivo e dosato di aumento del chilometraggio, associato ad un controllo del peso corporeo.







Bibliografia:




van Gent RN, Siem D, van Middelkoop M, van Os AG, Bierma-Zeinstra SM, Koes BW. Incidence and determinants of lower extremity running injuries in long distance runners: a systematic review. Br J Sports Med. 2007;41:469–480; discussion 480.http://dx.doi.org/10.1136/bjsm.2006.033548




RASMUS ØSTERGAARD NIELSEN,ERIK THORLUND PARNER,ELLEN AAGAARD NOHR,HENRIK SØRENSEN,MARTIN LIND, STEN RASMUSSEN,Excessive Progression in Weekly Running Distance and Risk of Running-Related Injuries: An Association Which Varies According to Type of Injury, journal of orthopaedic & sports physical therapy | volume 44 | number 10 | october 2014




van Gent RN, Siem D, van Middelkoop M, van Os AG, Bierma-Zeinstra SM, Koes BW. Incidence and determinants of lower extremity running injuries in long distance runners: a systematic review. Br J Sports Med. 2007;41:469–480; discussion 480; Schache AG, Blanch PD, Dorn TW, Brown NA, Rosemond D, Pandy MG. Effect of running speed on lower limb joint kinetics. Med Sci Sports Exerc. 2011;43:1260-1271


Nessun commento:

Posta un commento