Affrontiamo questo argomento con molta cautela perchè il
trail running è un'attività relativamente recente.
Innanzitutto è bene puntualizzare che per affrontare una gara o
un allenamento di trail running non è sufficiente indossare un paio
di comuni scarpe da running: la scelta di una buona calzatura può
risolvere la maggior parte delle possibili problematiche che
potrebbero insorgere.
Nonostante madre natura ci abbia dotato di un'elasticità e una
capacità di ammortizzamento che è difficile trovare in qualsiasi
scarpa, i nostri piedi di oggi hanno perso queste funzionalità: a
causa dell’abuso di calzature troppo protettive e confortevoli,
sono diventati insensibili e delicati, e hanno perso la capacità di
“sentire” il terreno.
Non per questo dobbiamo andare alla ricerca di una scarpa
anti-infortunistica: basterà trovare una scarpa che protegga i
nostri piedi senza modificarne la naturale mobilità e morfologia.
LA SUOLA
Dimentichiamoci
del vecchio scarpone da montagna super tacchettato e pesantissimo,
che stancava le nostre gambe e non permetteva movimenti naturali.
Liberiamo finalmente le nostre caviglie, per avere una maggiore
agilità nei movimenti. Il battistrada non dovrà essere troppo
grippante, perchè se pur è vero che questo permette una maggiore
presa, allo stesso tempo riduce di molto la superficie di aderenza su
rocce bagnate o sentieri particolarmente duri. E' meglio scegliere
calzature diverse in base alle caratteristiche del terreno, fermo
restando che non esiste una calzatura che garantisca la massima
aderenza.
LA TOMAIA
Sembrerebbe inutile
acquistare una scarpa bassa in gore-tex in quanto l'acqua non entrerà
dalla tomaia ma entrerà dal collarino e poi potrebbe ristagnarsi
all'interno, quindi d'estate sarebbe meglio utilizzare una scarpa
traspirante in modo che si asciughi in fretta. Tuttavia
se si corre d'inverno e le temperature sono basse oppure in
condizioni di prati bagnati o neve si può pensare di utilizzare le
calzature con tomaie in gore-tex.
ALLOGGIAMENTO DEL PIEDE
La scarpa dovrà avere lo spazio sufficiente per permettere al
piede, e sopratutto alle dita, di godere della massima libertà di
movimento anche per una questione circolatoria: grazie alla libertà
del piede ci sarà un migliore ritorno venoso.
DROP
Una scarpa troppo sbilanciata in avanti non solo causerà una
postura scorretta, ma anche un appoggio sbagliato in fase di
atterraggio, allungando la catena posteriore. Questo con il tempo
potrebbe procurare infiammazioni e fastidiosi dolori. In commercio,
esistono diverse calzature che si adattano ai diversi livelli: è
necessario valutare la tecnica d'impatto individuale del piede sul
suolo.
AMMORTIZZAMENTO
E' parzialmente
vero che la scarpa ammortizzata sia meglio sopratutto per chi è alle
prime armi. Pare logico a chi si approccia alla corsa, proteggere
tutte quelle parti che andranno ad impattare col terreno in maniera
decisiva per l’effetto gravitazionale del peso del nostro corpo. Va
tenuto però in considerazione che la terra è un elemento naturale
di ammortizzamento.
SOLETTA
Generalmente
quelle che si trovano già inserite nella scarpa non presentano
nessun elemento correttivo perchè sono pensate per un piede sano che
non ha bisogno di nessuna correzione. Per chi invece ha problemi di
supinazione o pronazione sarebbe consigliabile l'analisi biomeccanica
per capire quale tipo di soletta è più adatta.
INTERSUOLA
Su questo argomento so giàdi tirarmi addosso l’ira di alcune aziende del
settore: un'intersuola troppo alta è un pericolo a
tutti gli effetti! Più aumentiamo l'altezza del nostro piede dal
terreno più si alza la probabilità di cascare lateralmente dalle
scarpe! Un calzatura “oversize”, che a livello sensoriale risulta
molto comfortevole, in verità nasconde una terribile insidia: essere
isolati completamente dal terreno non solo impedisce al piede di
svolgere le funzioni naturali di articolazione, ma potrebbe a lungo
andare provocare distorsioni a carico dell’articolazione della
caviglia e dimenticare nel tempo di avere dei piedi.
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